La Siòra äd l’Outlet
Elegante nella persona e nei modi è Giovanna Chiari, la bella signora parmigiana che, al n. 10 in strada XX Settembre, accoglie gentilmente chi desidera un capo d’abbigliamento firmato, sia femminile, che maschile, nel negozio outlet da lei aperto circa dieci anni fa, in seguito alle nozze con Franco Setti, il quale gestisce l’omonimo negozio di alta moda maschile in Via Verdi, poco distante da quello del fratello Gianni in strada Garibaldi.
Dal felice matrimonio nasce Francesco che, dopo aver frequentato tutti gli ordini scolastici all’Istituto Salesiano San Benedetto, ora, ventenne, è bravo studente della Facoltà di Economia e Commercio nell’ Ateneo parmense. Il ragazzo studia con impegno, ma non disdegna di aiutare in tutto i genitori qualora ce ne sia bisogno, fosse anche con la sola presenza accanto alla mamma quando qualche - cliente - cerca di far spesa - gratis- o usa maniere non esattamente inserite nel “Galateo overo de’ costumi” di Monsignor Giovanni Della Casa.
Era però sola, giovedì 5 Aprile, a mezzogiorno, la signora Setti quando si è trovata a rincorrere un giovane che se ne fuggiva con vari capi firmati, né le sue grida potevano essere accolte nella strada deserta, finché, finalmente, Touhami, chef del vicino ristorante “Dalla Via Emilia al West”, sentito il trambusto non è uscito in aiuto, ma…troppo tardi: il ladro se l’era già squagliata.
Anche in una notte del Luglio di due anni fa successe un episodio che ha dell’incredibile: alcuni malviventi svuotarono completamente il negozio, accatastarono centinaia di appendiabiti in camerino con l’esperienza e l’abilità di chi vuole libero il passaggio, caricarono il vestiario su di un camion e se ne andarono indisturbati e…bonanòt’ sartór! Così, per tutta l’estate, non ci fu più niente da vendere, né quindi da guadagnare.
Pure il marito della signora, Franco, in via Verdi ha ricevuto, per ben due volte, visite inaspettate con rottura delle vetrine, mentre Gianni, in via Garibaldi, dove c’è maggior passaggio, è più tranquillo.
I coniugi Setti amano il proprio lavoro, desiderano svolgerlo in questo quartiere, cui non vorrebbero rinunciare, partecipano con entusiasmo alle attività proposte, come ad esempio alla manifestazione di “Natale in Vetrina”, cui hanno collaborato con classi di ogni ordine e grado, dalle Elementari dell’ “Ulisse Adorni”, alle serali dell’Istituto d’Arte “Toschi”; tengono aperti i negozi in occasione dei mercatini, non tanto per il guadagno, quanto per il piacere di veder gente percorrere festosamente le strade…Già, queste strade per la cui sicurezza ha tanto sofferto e combattuto l’Associazione “ I Nostri Borghi” con il proprio Presidente dott. Pallini, al quale la tenacia certo non manca e che non vorrebbe tornare agli anni bui, ricordo doloroso di poco tempo fa.
Allora, come auspica Giovanna, ben transitino spesso i tutori dell’Ordine a controllare, si modifichi la viabilità affinché più numerose possano circolare le auto; così forse la vita scorrerà più tranquilla, le vecchie case spalancheranno le persiane, le saracinesche dei tanti negozi abbandonati si riapriranno emanando gli antichi odori di buono e i gestori delle attività già esistenti non saranno costretti a chiudere. Sicurezza, questo è il sacrosanto diritto chiesto da una donna che, come tante, si divide tra casa e lavoro.
Dal felice matrimonio nasce Francesco che, dopo aver frequentato tutti gli ordini scolastici all’Istituto Salesiano San Benedetto, ora, ventenne, è bravo studente della Facoltà di Economia e Commercio nell’ Ateneo parmense. Il ragazzo studia con impegno, ma non disdegna di aiutare in tutto i genitori qualora ce ne sia bisogno, fosse anche con la sola presenza accanto alla mamma quando qualche - cliente - cerca di far spesa - gratis- o usa maniere non esattamente inserite nel “Galateo overo de’ costumi” di Monsignor Giovanni Della Casa.
Era però sola, giovedì 5 Aprile, a mezzogiorno, la signora Setti quando si è trovata a rincorrere un giovane che se ne fuggiva con vari capi firmati, né le sue grida potevano essere accolte nella strada deserta, finché, finalmente, Touhami, chef del vicino ristorante “Dalla Via Emilia al West”, sentito il trambusto non è uscito in aiuto, ma…troppo tardi: il ladro se l’era già squagliata.
Anche in una notte del Luglio di due anni fa successe un episodio che ha dell’incredibile: alcuni malviventi svuotarono completamente il negozio, accatastarono centinaia di appendiabiti in camerino con l’esperienza e l’abilità di chi vuole libero il passaggio, caricarono il vestiario su di un camion e se ne andarono indisturbati e…bonanòt’ sartór! Così, per tutta l’estate, non ci fu più niente da vendere, né quindi da guadagnare.
Pure il marito della signora, Franco, in via Verdi ha ricevuto, per ben due volte, visite inaspettate con rottura delle vetrine, mentre Gianni, in via Garibaldi, dove c’è maggior passaggio, è più tranquillo.
I coniugi Setti amano il proprio lavoro, desiderano svolgerlo in questo quartiere, cui non vorrebbero rinunciare, partecipano con entusiasmo alle attività proposte, come ad esempio alla manifestazione di “Natale in Vetrina”, cui hanno collaborato con classi di ogni ordine e grado, dalle Elementari dell’ “Ulisse Adorni”, alle serali dell’Istituto d’Arte “Toschi”; tengono aperti i negozi in occasione dei mercatini, non tanto per il guadagno, quanto per il piacere di veder gente percorrere festosamente le strade…Già, queste strade per la cui sicurezza ha tanto sofferto e combattuto l’Associazione “ I Nostri Borghi” con il proprio Presidente dott. Pallini, al quale la tenacia certo non manca e che non vorrebbe tornare agli anni bui, ricordo doloroso di poco tempo fa.
Allora, come auspica Giovanna, ben transitino spesso i tutori dell’Ordine a controllare, si modifichi la viabilità affinché più numerose possano circolare le auto; così forse la vita scorrerà più tranquilla, le vecchie case spalancheranno le persiane, le saracinesche dei tanti negozi abbandonati si riapriranno emanando gli antichi odori di buono e i gestori delle attività già esistenti non saranno costretti a chiudere. Sicurezza, questo è il sacrosanto diritto chiesto da una donna che, come tante, si divide tra casa e lavoro.
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